A notte tarda nel piazzale del centro di cultura kurda “Ararat”, nel cuore di Testaccio a Roma, era rimasta solo una timida distesa di brace a dare testimonianza del grande fuoco che ha accompagnato i festeggiamenti romani del Newroz (letteralmente, nuovo giorno), la festa di capodanno. Per la comunità kurda, quella del 21 marzo è una data di grande importanza e valore simbolico, una ricorrenza che trascende l’aspetto commemorativo e che nel corso della sua lunga storia ha via via assunto una connotazione molto politica. La leggenda narra di una rivolta popolare capitanata da un fabbro di nome Kawa contro...