Erano gli anni 1990 quando gli attivisti Jagannathan e Krishnammal, animatori del Lafti (Land for Tiller’s Freedom), un movimento indiano per l’assegnazione delle terre ai braccianti nello Stato del Tamil Nadu, chiedevano aiuto alla Corte suprema di Delhi, assistiti dal famoso avvocato ambientalista Mahesh Chandra Mehta, il «guerriero verde». La loro lotta era contro gli allevamenti di gamberetti sulle coste, che salinizzavano le acque dolci e i terreni agricoli, sostituivano man mano il baluardo delle mangrovie e comportavano l’uso di sostanze chimiche. Sia il governo del Tamil Nadu che New Delhi facevano orecchio da mercante. In seguito, malgrado le ingiunzioni...