«È tale il mio dolore che non riesco ad esprimerlo a parole. Sono disperato perché amo il mio popolo e il mio paese. Non mi è facile dire che il Myanmar non è un posto dove poter ritornare a vivere, dove poter crescere assieme alla mia famiglia e dove poter lavorare liberamente». A parlare è Bawi Hlei Hu, etnia chin, interprete per i rifugiati del Myanmar presso lo Socio-Legal Information Centre e l’ufficio dell’UNHCR in India. Ha lavorato più volte per l’ambasciata degli Usa, Australia, Canada, Ue, Usa e negli ultimi sette anni, grazie al suo appoggio, molti richiedenti asilo...