La più attesa fra le repliche al discorso di investitura del presidente del governo era quella del leader “viola” Pablo Iglesias. Che si lamenta di come la prima proposta di Sánchez a tutto il parlamento nel suo discorso sia stata quella di modificare la costituzione perché il primo partito ottenga automaticamente l’investitura senza bisogno di negoziare, e non quella di blindare le pensioni o i salari: «Questo va contro ciò che hanno votato gli spagnoli».

Iglesias ha poi ricordato quali sono i motivi per cui Podemos vuole entrare nel governo: «Perché ci sia giustizia sociale, si limiti la precarietà del lavoro e ci siano salari degni, per garantire la transizione ecologica, perché diminuisca il costo dell’energia, per intervenire sul mercato degli affitti, perché ci siano asili nido pubblici, una legge per l’eutanasia e una legge di uguaglianza lgbt». E ha concluso: «Rinunciamo a esigere ministeri di stato (come Interni, Esteri, Giustizia e Difesa, ndr), ma rispettino i nostri 3,7 milioni di elettori e non ci propongano un ruolo decorativo perché non potremmo accettarlo»