La sobria soddisfazione espressa a caldo dai senatori di centrodestra nell’emiciclo di palazzo Madama in seguito alla bocciatura del DDL Zan, spazza via ogni sospetto: nelle truppe di Meloni, Salvini e Berlusconi non c’è più ombra d’omofobia. Che poi a fine seduta La Russa, Gasparri e Calderoli siano usciti dall’aula del Senato cantando un’allegra rivisitazione dell’osteria numero sette (… il salame piace a fette/ ma a sinistra caso strano/ il salame piace sano…), non sia fonte d’ulteriore mala fede; e che? adesso insieme alla libertà di pensiero vogliamo limitare pure la libertà di goliardia?

Perché a differenza della sinistra bacchettona, la destra patriottica la goliardia la tiene nel DNA: come dimenticare l’elegante ironia di Storace che spronato a dire «qualcosa di destra» strillava alla piazza: «a frociiiii!», rivisitando così Moretti in salsa Monicelli? Ebbene sì, c’è a destra ancora tanta voglia di ridere; per contro i sinistri Letta e Conte sono andati a sbattere per troppa arroganza. Malgrado le tante proposte di buon senso come quella di La Russa, tutta nel segno di una sana par condicio: «ze io devo risbeddàre uno ghe alla maddina zi bergebìsce masghio, al bomeriggio zi bercebìsce femmina e in zeràda zi bercebìsce um bogo maschio e um bogo femmina,» si era sgolato in commissione, «allora risbeddiàmo anghe ghi al maddino zi bergebìsce fascio, al bomeriggio nazi, e al galar della zera zi vesde da ezze-ezze e inneggia ai forni gremadori… burghè dendro zi bergebìsga zembre gome um zingèro demogradigo e magari bure um bravo ebbreo ordodòzzo!!».

Non meno ragionevole anche la mediazione tentata da Calderoli: per il senatùr leghista, omo-lesbo-transessuali, minoranze etniche, minoranze religiose, soggetti diversamente abili, persone con disabilità mentali e chi più ne ha più ne metta, sono decisamente troppe, troppe categorie da tutelare! «Circoscriviamo il tutto», proponeva quindi, «a un’unica categoria buona a far sintesi: … protetti loro, protetti tutti !» In quanto al liberal Gasparri, porte aperte a ogni sorta di gender a patto -raccomanda il suo principale- che la patonza possa sempre girare liberamente, magari a prezzi calmierati. Piede in due staffe infine per Matteo Renzi, al momento di votare assente giustificato dal suo 7e40, ma sempre sul pezzo: mentre qua si seppelliva la legge ZAN, là si applicava la legge ZAK!… nasci maschio ma volevi essere femmina? una bottarella di sega elettrica e il gioco è fatto.