«Una strategia ’cinema first’ per le uscite cinematografiche – accompagnata da un periodo significativo di esclusività – è un modello commerciale comprovato e fondamentale per garantire che il pubblico possa godere di una vasta gamma di film». Lo scrive l’Unic, The International Union of Cinemas: associazione degli esercenti europei a cui aderisce anche l’Anec che si associa alla «protesta» contro le distribuzioni che, sull’onda lunga della pandemia, scelgono di portare i loro film direttamente sulle piattaforme streaming o ritardano indefinitamente le uscite in attesa di «tempi migliori», come precisa ulteriormente la stessa Anec in un proprio comunicato. L’associazione esprime infatti «disapprovazione e rammarico per le scelte unilaterali di alcune distribuzioni che scelgono per i propri titoli uscite alternative alla sala cinematografica. Nonostante il forte appeal commerciale che alcuni film possono avere sul pubblico si assiste allo spostamento di alcuni prodotti importanti direttamente sulle piattaforme minando la già difficile ripartenza delle sale cinematografiche italiane».

IL RIFERIMENTO, anche se non esplicitato, è in primo luogo alla scelta di Disney di portare Mulan – uno dei blockbuster più attesi della stagione e più volte rimandato a causa della pandemia – direttamente sulla piattaforma Disney + a partire dal 4 settembre, anche se solo in Nordamerica e in Nuova Zelanda. Di recente, anche l’accordo fra Amc e Universal per restringere la finestra cinematografica ha stabilito un precedente pericoloso per la sopravvivenza delle sale, specialmente quelle indipendenti. «Alla luce di queste pericolose scelte unilaterali di alcune distribuzioni, l’Anec torna a chiedere con fermezza un intervento delle istituzioni per l’adozione di ulteriori misure per sostenere le sale durante la ripartenza, per supportare una forte campagna mediatica che ponga l’attenzione sulla centralità della sala rispetto al valore culturale, sociale ed emozionale che il film ha nella collettività». Per poter davvero ripartire, i cinema hanno insomma bisogno dei film, e tutta la filiera deve lavorare nella medesima direzione. Cosa che, come sottolinea Unic, non sta accadendo: «Mentre molti dal lato della distribuzione hanno indicato che ’siamo tutti insieme’, gli eventi recenti rendono più chiaro che mai che questo sentimento deve essere supportato da azioni più che da che parole».