Noi italiani siamo davvero così patetici come ci raffigurano le pubblicità del cibo? Ci basta avere di fronte un piatto di pasta scongelato, un sugo pronto o un gelato stampato nel gesso perché le nostre case, solitamente umane e contemporanee, si riallineino al modello patriarcale-arcaico, i padri smettano di cucinare, i figli di collaborare, e, più in generale, il cibo di proporsi nel modo imprevedibile, vario, non standardizzato che fa grande il blasonatissimo Made in Italy? È la ricerca, rigorosa ma che si legge a bocconi voraci, che Cinzia Scaffidi, vicepresidente di Slow Food, ci propone nel volume Che mondo...