Del variopinto catalogo della Vololibero Edizioni, fanno parte una serie di collane indispensabili per una necessaria fruizione delle infinite produzioni musicali, specialmente quando si tratta di riscoprire, nella pieghe della Storia, qualcosa o qualcuno di censurato, marginale o sommerso. Orgasmo Song. Sesso, Musica e Sospiri di Fabio Casagrande Napolin è il vertiginoso racconto di un decennio tellurico (gli anni ’70), in oltre 300 pagine arricchite da un reparto fotografico, discografie ragionate e interviste ai protagonisti dell’epoca, scandite da nascita, ascesa e declino di un fenomeno musicale che si trasforma in poco tempo nell’inno «cantato» della Rivoluzione Sessuale. La matrice irripetibile non poteva non essere Je t’aime..moi non plus di Serge Gainsbourg e Jane Birkin, non la prima «ufficiale» orgasmo canzone della storia, da attribuire invece a Chaino con The Jungle Echoes a inizi ’60, ma certamente quella in grado di scatenare fenomeni di costume, di parodia e di emulazione.

Il libro di Napolin comincia proprio con la genesi del brano, concepito la prima volta per la voce di Brigitte Bardot, per poi focalizzarsi sulle centinaia di cover strumentali e orchestrali (per fuggire alla repressione) senza dimenticare i rifacimenti all’italiana (dalla coppia Albertazzi-Proclemer a una giovanissima Ombretta Colli e stranieri). Je t’aime..moi non plus stabilisce indiscutibilmente anche i codici dell’orgasmo song: melodia languida, dialoghi appena sussurrati, gradita simultaneità nel raggiungere il climax; al bando dunque le miriadi di canzoni sexy, provocanti e giocose, se manca l’apice…

Dopo la sbornia iniziale però, il metaforico post-coito si arresta, per qualche anno fino a un grande ritorno, generato dall’esplosione disco di Love to Love You Baby di Donna Summer nel 1975, specialmente in Italia che nel frattempo si era «accontentata» di soddisfare la propria libido con le copertine sexy di Fausto Papetti. Sono i nomi, falsi, di Andrea e Nicole a riportare in auge e, se possibile, a far evolvere l’orgasmo song con il loro concept album Storia della prima volta trainato dal successo del singolo La prima volta, brano censurato nella hit parade Rai condotta da Lelio Luttazzi per l’esplicita cronaca della deflorazione di Nicole.

Nonostante una fioritura di epigoni ed emuli anche di assoluto prestigio (Amore dei Chrisma, L’importante è finire di Mina), il trend sembra alla fine franare inesorabilmente verso la parodia (Gino Bramieri e le disavventure in un Motel, Toni Santagata con il suo Ufo Sexo e Benito Urgu con le bucoliche avventure insieme a Sexy Fonni) per poi confondersi, una volta per sempre, fra le luci rosse e fumose dei primi stereofonici cinema porno.