Non si può certamente dire che la nuova Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen nasca all’insegna del cambiamento. Del resto le elezioni di maggio avevano confermato la tenuta dell’asse neo e ordoliberista. Anche se indebolito per le vicende delle «colonne», Germania e Francia – e allo stesso tempo avevano contenuto l’avanzata pur consistente del populismo di destra. Non c’è da stupirsi, quindi, se le roboanti dichiarazioni di luglio della Presidente sulla proposta, nei primi 100 giorni del suo mandato, di un Green Deal europeo vengano oggi ridimensionate dal profilo politico delineato per la nuova Commissione e dalla scelta...