La prefettura di Venezia ha certificato la sospensione di Giorgio Orsoni da sindaco e trasmesso alla presidenza del Consiglio dei ministri gli atti per lo stesso provvedimento verso Renato Chisso, assessore ai trasporti e del consigliere regionale Pd Giampietro Marchese. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha preso atto della «decapitazione» della giunta e ritirerà le deleghe. Orsoni è agli arresti domiciliari per i finanziamenti illeciti di Giovanni Mazzacurati, padre-padrone del Consorzio Venezia Nuova, alla campagna elettorale delle comunali 2010. Nel verbale d’interrogatorio del 31 luglio si legge la testimonianza dell’ingegnere sulla stecca: «L’ho portata io a casa di Orsoni, alla fermata di San Silvestro. Niente, gli sono stati dati una cifra tra i 450 e i 500 mila euro in 3-4 mesi…». Classe 1946, Orsoni è stato esponente di punta dell’avvocatura ai massimi livelli nazionali. Professore ordinario all’Università Ca’Foscari, in politica arriva nel 2000 come assessore al patrimonio nella giunta di Paolo Costa. E’ stato Presidente di Save Engineering. Dal 2005 è vicepresidente della Fondazione Cini. Candidato del centrosinistra nel 2009 alle primarie, nel 2010 alle comunali Orsoni raccoglie 75.403 voti che portano la sua lista a quota 51,1%.