Non è tanto la questione della maternità surrogata il punto – scandalo e turpitudine contro natura secondo i governi destrorsi, che pure inneggiano alla natalità: ma che sia una natalità autoctona, non meticcia, al riparo dalle sostituzioni etniche biascicate, bofonchiate dai lollobrigidiani in cravatte pastello e «mocassini assassini» sotto pantaloni alle caviglie: nude – quanto, assolutizzando il discorso, riducendolo all’essenza del soggetto e dei meccanismi di sussistenza che lo animano, la propensione, anzi proprio l’ostinazione dell’individuo a riflettersi, quasi annullarsi nell’altro da sé, purché abbia qualcosa, qualche sparuto prodromo di sé, una parvenza d’occhi, di capelli, e gli consenta di...