Per andare verso il West si può anche partire da piazzale Corvetto a Milano. Questo è il percorso di Gaetano Liguori, jazzista e pianista di fama e appassionato di cinema che ha tirato per la giacchetta Clint Eastwood per far comprendere la necessità e l’urgenza del libro che ha scritto: Non sparate sul pianista (Skira). Il grande Clint ha avuto modo di affermare che “il jazz e il western sono gli unici contributi artistici originali che l’America abbia dato al mondo”. Impietoso ma non ingiusto. Liguori non poteva quindi esimersi dal suo “viaggio nel cinema western”, come recita il sottotitolo. Si diceva di piazzale Corvetto, già perché accompagnato dal babbo, Gaetano ha cominciato a frequentare sin da bambino tutti i cinema della zona. Allora esistevano le “prime visioni”, in corso Vittorio Emanuele dove ora è deserto di sale (sopravvive solo l’Odeon) e un’intera graduatoria che classificava i locali di cinema. Lungo l’asse di corso Lodi, l’arteria che porta poi alla via Emilia, dopo il Corvetto, i cinema erano delle categorie inferiori, ma chi se ne importava se qualche pellicola era un po’ rovinata, bastava che sullo schermo apparissero storie western per entusiasmare il giovane Gaetano, pronto a riprodurre poi a casa le vicende dei film, strapazzando il fratello più piccolo.
La passione western di Liguori oggi è più consapevole, non meno entusiasta, così, suddivisi in capitoli che partono dalla storia di Billy the Kid per arrivare all’epopea di Leone, Gaetano ripercorre il genere, esibisce citazioni a inizio capitolo poi parte per la sua personale cavalcata che si conclude con un omaggio ai Giusti del West “spesso persone piene di contraddizioni, abbastanza frequentemente con un oscuro passato, che in un momento particolare della loro vita riscattano, passando da spettatori inermi o collusi a protagonisti della solidarietà…”, e allora via con Il mucchio selvaggio, I magnifici 7, I professionisti. Non contento cesella una decina di ritratti di “giganti del western” da Gary Cooper a Audie Murphy per chiudere con le schede di una ventina di capolavori western. Professionalmente Liguori si è esibito al pianoforte in ogni angolo del mondo, senza dimenticare di schierarsi dalla parte dei meno fortunati, ma forse in cuor suo avrebbe gradito esibirsi in qualche saloon ottocentesco, ponendo però come condizione che venisse rispettata l’indicazione in caso di risse e sparatorie “don’t shoot the pianist”.