«Alcune prove suggeriscono che la variante del Coronavirus emersa nel Regno unito potrebbe essere più mortale»: lo ha comunicato ieri il primo ministro britannico, Boris Johnson. I dati sono stati valutati dagli scienziati del New and emerging respiratory virus threats advisory group, che hanno informato il governo.

Gli studi sono ancora in una fase preliminare ma sembrano dimostrare che può diffondersi più facilmente rispetto ad altre versioni del virus. La nuova variante è stata rilevata per la prima volta nel Kent a settembre, da allora è diventata la versione dominante del virus in Inghilterra e Irlanda del Nord. «È in gran parte l’impatto di questa nuova variante – ha spiegato Johnson – che mette il servizio sanitario sotto pressione».
Le prove, come riporta la Bbc, provengono da matematici che analizzano le tendenze nel numero di persone che muoiono con le nuove e le vecchie varianti. Sir Patrick Vallance, il principale consigliere scientifico del governo, ha però aggiunto che le prove sulla letalità «sono parziali, ancora da confermare». Al momento sembrerebbe essere circa il 30% più letale.

Il nuovo ceppo inglese ha già portato il numero dei ricoveri a 38.562, il 72% in più rispetto al picco di aprile. Vallance ha rimarcato che alcuni dati sembrano indicare come, nelle fasce d’età più colpite dal Covid, il rapporto fra morti e contagiati possa passare da una media di 10 contro 1.000 a 13, 14 contro mille. Ma dati aggiornati sembrano confermare l’efficacia dei vaccini esistenti sulla «variante inglese», mentre ci sarebbe incertezza sulla medesima efficacia nei confronti delle «varianti brasiliana e sudafricana». Johnson ha quindi sottolineato: «Vi chiedo di rimanere a casa salvando così il sistema sanitario e la vita». Le restrizioni in vigore non verranno allentate.