E se ci scaldassimo con lolla di riso, panelli di mais, paglia, potature di viti, ulivi e alberi da frutta ? Tra le fonti di calore rinnovabili figura anche il cosiddetto agri-pellet, il pellet ricavato non dalla segatura, ma da varie tipologie di cascame agricolo o da erbacee. Stiamo parlando di una super-nicchia che non dirimerà la questione energetica ma che potrebbe aiutare le aziende agricole a valorizzare i loro residui migliorando nel contempo la sostenibilità delle produzioni. Giuseppe Toscano, professore dell’Università Politecnica delle Marche e direttore del Laboratorio Biomasse, da 20 anni studia e analizza i vari utilizzi delle...