Mentre Israele celebra la sua fondazione, migliaia di palestinesi vanno nei boschi alla ricerca dei resti dei loro villaggi distrutti durante e dopo il 1948. Famiglie intere pranzano accanto a ruderi spesso coperti dalla vegetazione. I più anziani narrano le vicende e le tragedie di quei luoghi, tramandando una storia orale che resta il caposaldo della memoria collettiva palestinese. Altri, nel Neghev, manifestano chiedendo rispetto per le loro radici, per le loro case che rischiano di essere spazzate via nel quadro di piani di “ricollocazione” e di sviluppo del deserto. Altri ancora, nei Territori occupati, nei campi profughi dal Libano...