Contrordine, ma ormai a soli quattro giorni – fine settimana compreso – dal via. Adesso secondo la camera dei deputati (è il suo regolamento che regge l’elezione del presidente della Repubblica in seduta comune allargata) i grandi elettori positivi (e deve intendersi anche i non positivi ma in quarantena perché non trivaccinati) potranno votare per il prossimo capo dello Stato.

Voteranno nel garage, che a Montecitorio è un posto abbastanza confortevole (c’è anche un bar, ma non sarà accessibile) con ingresso da via della Missione. Positivi e quarantenati accederanno al sotterraneo da quella strada che collega piazza del Parlamento con piazza Montecitorio, ingresso secondario al Palazzo dove nel 1948 Pallante sparò a Togliatti. Come ci arriveranno non è ancora chiaro, visto che per le disposizioni oggi in vigore non possono uscire di casa né tanto meno viaggiare. A questo risponderà oggi il governo, forse solo modificando la circolare sul divieto di spostamenti e introducendo un’eccezione per (tutti) gli elettori. Logico. In Portogallo, per esempio, a fine mese i comuni cittadini positivi al virus potranno votare alle politiche nei seggi ordinari perché a loro sono riservate le ultime ore.

Problema risolto in extremis, ma l’impressione è quella di uno scaricabarile tra parlamento e governo. La camera ha resistito per giorni all’idea di fare eccezione alla regola aurea del voto in presenza in aula, malgrado il centrodestra chiedesse il contrario. Prima Italia viva, poi all’ultima curva i 5 Stelle hanno cambiato idea, anche perché i numeri aggiornati quotidianamente dei grandi elettori positivi non sono incoraggianti (ieri una trentina abbondante). Per cui adesso è la camera – come ha spiegato il presidente ieri ai capigruppo riuniti al mattino – a dire al governo che lei è pronta. Lo spazio per far votare i positivi in sicurezza c’è (e si sente parlare parla addirittura di un drive through, come quando si fanno i tamponi) ed è anche all’interno del Palazzo così che le garanzie di segretezza del voto saranno rispettate. Sopratutto, Montecitorio abbatterà per i grandi elettori la barriera per la quale oggi si può solo entrare esibendo il Pass verde. Anche dall’ingresso del garage.

Ma, insiste la camera, tocca al governo dire come i positivi potranno arrivare fino al Palazzo. E magari anche dove e come dovranno aspettare a Roma nel caso di un’elezione che si protragga per più giorni. Scaricabarile. Il governo aveva reagito più o meno allo stesso modo, ricordando la piena autonomia della camera nel decidere chi e come far votare, all’ordine del giorno approvato mercoledì a Montecitorio, che invece affidava al governo la soluzione. Alla fine in un modo o nell’altro ci si è arrivati. In extremis.