Ore nove. Al teatro Valle auto-sgomberato domenica notte l’Acea interrompe l’erogazione di corrente. Il più antico teatro della capitale resta al buio. Non funzionano più gli allarmi anticendio. Per la prima volta si tocca con mano l’angoscia di una scintilla devastante. Come alla Fenice di Venezia. O quella appiccata al Petruzzelli di Bari. Al Valle le fiamme potrebbero divorare Sant’Ivo alla Sapienza del Borromini e arrivare fino alle spalle del Senato. Lo Stato si è ripreso il suo «bene» dopo tre anni. E lo ha fatto con una rappresaglia postuma contro un’occupazione che ha tenuto in vita un teatro, senza...