La piccola stazione di Viareggio nel primo pomeriggio è semideserta, sulle banchine assolate qualche raro viaggiatore in attesa seduto sulle panchine bianche di marmo, l’aria di desolazione degli scali di provincia. In alto, oltre il groviglio di cavi e fili, oltre i binari che corrono verso l’orizzonte, svettano le Alpi apuane, quelle montagne che a Fosco Maraini facevano pensare alla creazione del mondo. LÌ INCONTRO Riccardo Antonini, il ferroviere licenziato perché s’è offerto di fare gratuitamente il consulente per l’associazione dei famigliari delle 32 vittime della strage del 29 giugno 2009, quando deragliò il treno merci 50325 Trecate (Novara)-Gricignano (Caserta)...