La maternità, la Gpa e una diversa emancipazione
Facciamo parte di una rete di lesbiche stanche.Devastate da un anno e mezzo di insistente e imposta emersione, nel nostro movimento, di un unico tema: la gestazione per altri (Gpa), […]
Facciamo parte di una rete di lesbiche stanche.Devastate da un anno e mezzo di insistente e imposta emersione, nel nostro movimento, di un unico tema: la gestazione per altri (Gpa), […]
Facciamo parte di una rete di lesbiche stanche.Devastate da un anno e mezzo di insistente e imposta emersione, nel nostro movimento, di un unico tema: la gestazione per altri (Gpa), che alcune chiamano con spregio “utero in affitto”. È l’obbiettivo polemico di concioni espresse spesso in un linguaggio sprezzante, condito di una retorica ottocentesca sul materno, da parte di un femminismo lesbico che si autodefinisce radicale, la cui critica al neoliberismo ha come sede centrale, e vorremmo dire unica, la crociata contro la Gpa. A noi pare evidente la sempre maggiore convergenza fra queste posizioni e il linguaggio e gli scopi della destra familista Salvini-Meloni: la Gpa sarebbe la Matrice da cui deriva ogni possibile Male, ogni sfruttamento delle donne, viste ovviamente solo come ricettacolo di Maternità.
Anche sul manifesto trova spazio la visione apocalittica della Gpa, da ultimo attraverso un articolo di Daniela Danna, apparso lo scorso 9/5. Nel femminismo lesbico antiliberista siamo in molte a pensarla diversamente, e questo giornale è il luogo giusto per far emergere le diverse posizioni. L’autrice scrive: «Un giorno a Torino si registra la figlia di una donna con la sua compagna madre sociale, e il giorno dopo si è travolti da coppie di uomini che ricevono dai Comuni una doppia paternità». Si è «travolti» è un’espressione che suggerisce paura, terrore irrazionale, senso di invasione, qualcosa che ricorda direttamente espressioni usate dai fascio-leghisti rispetto ai migranti. Un senso di invasione misto a disgusto, ansia da perdita di identità, che a noi non appartiene affatto.
Ma il cuore della controversia sta in altro. Per Danna, gli uomini – i maschi – non sono genitori, a meno che una donna (la “madre simbolica”?) sia la gestante autorizzata dal sistema eterosociale tradizionale oppure da una qualche “autorevole” (ad esempio una giudice). Questo sarebbe l’unico potere femminile? Se così fosse, bisognerebbe smettere di parlare non solo di femminismo radicale, ma di ogni tipo di femminismo che implicasse una ridiscussione dei rapporti fra i sessi. Lasciare inalterati i finti “equilibri” di genere, che si basano sul contratto sociale che definisce le donne come Madri e non come soggetti, equivale a un’assenza di potere, o anche solo di contrattazione, reale.
Noi siamo convinte che la Gpa faccia paura, ai nostri avversari di destra, in quanto forma emancipatoria da un ruolo imposto. E ci chiediamo se questa paura non sia, paradossalmente, appannaggio anche di alcune femministe lesbiche. Danna e altre considerano la Gpa l’alveo per eccellenza della perfidia sfruttatrice del neoliberismo, come se le donne lavorassero solo alla produzione di figli, come se non fossero oggetti di sfruttamento su mille altri piani. Per questo crediamo necessaria un’azione politica lesbica e femminista che metta al centro i soggetti, non le funzioni biologiche da sempre definite e simbolizzate da chi ci opprime.
Paola Guazzo, Roberta Padovano, Maya De Leo, Sara Garbagnoli, Elisa Manici, Liana Borghi, Monica Mercantini, Daniela Tonolli, Deborah Di Cave, Stefania Dondero, Michela Poser, Clarissa Vannini, Daniela Tomasino, Silvia Di Pietro, Paola Gabrielli, Annalisa Righetti, Cheti Nencetti, Luisa Corno, Patrizia Ottone, Maria Laricchia, Anita Lombardi, Carla Catena, Malia Cerri, Pierangela Falco, Silvia Casassa, Daniela Vassallo, Ilia Lucenti, Rossana Marina, Laura Michielotto, Viviana Viola, Mary Nicotra, Grazia Maria Caligaris, Alessandra Riberi, Veronica Vennettilli, Cristina Torazza, Paola Rizzi, Grazia Dicanio, Elvira Liscia, Patrizia Colosio, Flavia Cidonio, Federica Mammi, Marzia Cassetta, Enrica Capussotti, Silvia Filippelli, Giziana Vetrano, Elisa Corridoni, Irene Moretti, Donatella Vinci, Antonella Luce, Cinzia Arcadi, Antonella Garofalo, Paola Fazzini, Artemide Almeria Baraldi, Sara Lomi, Valeria Monterotti, Luciana Elefante, Piera Forlenza, Laura Bartolini, Francesca Masante, Chiara Marenco, Maia Pedullà, Nunzia Di Dio, Sabrina Ranieri, Giorgia Villa, Katia Acquafredda, Elisabetta Natalia, Alessandra Baghdighian, Elisa Coco, Katia Caprarelli, Anita Sonego, M. Costanza Di Salvia, Valeria Blandizzi, Elena Alberti, Valentina Pinza, Grazia Bosi, Laura Scarmoncin, Daniela Ghiotto, Silvia Spina, Angela Pezzotti, Marilena Grassadonia, Rachele Borghi, Alessia Crocini, Anna Muraro, Antonella D’Annibale, Debora Ventrella, Sonia Agazzi, Laura Mariotti, Francesca Lunanuova, Germana Gemignani, Renata Rustichelli, Irene Ciulli, Silvia Starnini
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