In Inghilterra La bella e la bestia di Bill Condon ha appena stabilito un record, incassando 19,7 milioni di sterline nel weekend di apertura. Negli Stati uniti, solo nel primo fine settimana, ha invece quasi ripagato interamente il suo budget di 160 milioni di dollari – incassandone 120 milioni – e anche da noi è primo classificato al box office, con un guadagno che ha già superato i due milioni di euro.

I risultati stellari al botteghino hanno probabilmente contribuito alla retromarcia della Malesia rispetto all’ultimo film della Walt Disney, che aveva ritirato La bella e la bestia dal mercato cinematografico malese in seguito alla decisione della Commissione censura, che avrebbe consentito la distribuzione del film solo se fosse stata tagliata la «scena gay». L’ormai celebre primo personaggio omosessuale della Disney ha attirato al film anche il divieto ai minori di 16 anni in Russia e la censura di un cinema dell’Alabama. È di ieri invece la notizia che i censori malesi hanno infine approvato la distribuzione del film senza tagli, ma con un divieto ai minori di 13 anni non accompagnati da un adulto.

In precedenza Datuk Abdul Halim Abdul Hamid – presidente della commissione di censura – aveva invece incolpato Bill Condon di aver «forzato la mano» della commissione per aver parlato pubblicamente dell’esistenza di un personaggio gay: «Se non avesse menzionato ’l’elemento gay’ la gente non sarebbe così curiosa e avremmo potuto far uscire il film con meno tagli. La Malesia non riconosce l’ideologia Lgbt, e abbiamo una responsabilità verso il nostro paese, i cittadini e la costituzione. Se lasciamo che vengano proiettate queste scene, la gente potrebbe chiedersi se la Malesia riconosca la comunità Lgbt».
Nel Paese la rappresentazione di personaggi omosessuali è consentita solo se vengono dipinti a tinte fosche.