La commissione affari costituzionali del senato dà parere favorevole al ddl sulle Unioni civili, il cui testo base era stato approvato in commissione giustizia a fine marzo. Ma la maggioranza si spacca: l’ok sulla costituzionalità del testo arriva dal Pd e da Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Sel; Area popolare (Ncd e Udc) vota contro insieme alla Lega. E Gaetano Quagliariello insiste nel giudicare il provvedimento incostituzionale («limitarsi a espungere il nome del matrimonio quando se ne ricalca la disciplina giuridica è una inutile, ipocrita e pericolosa operazione di maquillage», tuona), mentre Maurizio Sacconi avverte: «Non esistono unioni che Ap possa accettare».

Solo Area popolare ha presentato più di tremila emendamenti (su quattromila circa), 282 a firma Carlo Giovanardi. I 5 Stelle commentano: «E’ già chiaro che se si riuscirà a dare al paese una legge che finalmente riconosca pari dignità alle coppie di fatto eterosessuali e omosessuali, sarà solo grazie al contributo fondamentale del M5S». L’accelerazione voluta da Renzi per provare a portare a casa il provvedimento entro le regionali si scontra dunque con gli alleati e il sottosegretario alle riforme Ivan Scalfarotto ritiene «abbastanza sorprendente e inspiegabile che un alleato di governo scelga un atteggiamento deliberatamente ostruzionistico» su un ddl che, sottolinea lui stesso, «costituisce un prudente punto di mediazione rispetto a più avanzate normative presenti ormai nella grande maggioranza dei paesi civili».