Quanto ci appassiona la lettura di un testo nel quale l’autore o l’autrice hanno giocato a immedesimarsi nella parte di un animale? Fatto oramai comune in molta letteratura per bambini, ma non così infrequente nelle opere indirizzate ad un pubblico più ampio ed eterogeneo.
In questa rubrica ne abbiamo già parlato, ad esempio quando abbiamo accompagnato i lupi di Folco Terzani (Il cane, il lupo e Dio, Longanesi) o abbiamo ricordato il cane ramingo e pasticcione de Il superstite di Carlo Cassola (Rizzoli).
Ora la trasmutazione riguarda una volpe, anzi Volpe 8, che possiamo leggere anche come «volpotto». La novità, rispetto a operazioni precedenti, esercitate ad esempio in poesia dal cuneese Claudio Salvagno, che nelle sue liriche in occitano ha guardato cogli occhi di un’aquila ed ha corso nei boschi nelle fattezze di una volpe (L’emperi de l’ombra, L’impero dell’ombra, Jorn), o la cantonese Leta Semadeni che in romancio ha tratteggiato le poesie di In mia vita da vuolp (Nella mia vita da volpe, pubblicata in italiano nell’antologia Disaccordati accordi, Valigie rosse), sta nel tentativo dell’autore texano George Saunders di far parlare la volpe nella lingua degli umani, sebbene non scriva «proprio perfetto».

La bestiolina ha imparato ascoltando i dialoghi fra una madre e il figlio, dalla finestra aperta di una casa di campagna. La storia è comica e tragica al tempo stesso, vi si raffigura l’immagine che gli umani hanno delle volpi e che le volpi stesse smentiscono, ed esercita la fantasia dell’immaginare che tipo di relazione possa esistere fra le volpi e gli altri animali selvatici. Ma Volpe 8, la nostra intraprendente protagonista, è diversa rispetto alle altre volpi del suo gruppo, dove tutte portano un numero dopo la parola volpe.
La sua diversità sta nel fascino che sente per gli umani, non solo li ascolta e cerca di imparare le parole ma si avvicina, è incantata dal centro commerciali che costruiscono abbattendo il bosco, ma mentre le altre volpi rifuggono lei crede di poterci avere a che fare. Così si avvicina, se da una parte incontra uomini e donne gentili e amorevoli, poi incontra anche assassini che cambieranno la sua visione generosa e rischieranno di toglierle la vita.

Volpe 8 è quindi la storia di un diverso, di un escluso, che però cerca a suo modo di carpire la verità del mondo, del proprio piccolo e casuale mondo. Non vi parlerò del finale, toccherà a voi scoprirlo.

Volpe 8 è una fiaba morale di una cinquantina di pagine, illustrato da Chelsea Cardinal e pubblicato da Feltrinelli, costa 10 euro ed è una buona soluzione per un regalo anche se natale è già passato da un pezzo, magari da leggersi tutti insieme in famiglia.