Quale canzone resterà di questo sessantottesimo festival dai grandi ascolti, stretto fra gag, ospiti e l’ombra ingombrante del dittatore artistico Claudio Baglioni?

FRANCESCA ANGELERI

Annalisa. Il mondo prima di te 7. Un’autrice che solitamente non mi aveva mai colpita. Devo dire che la canzone la trovo musicale, piacevole. facile ma non sempre è un difetto a  tutti i costi
Decibel. Lettera al duca 7 ½ Freschi e presenti nel presente. nessuna iconizzazione esagerata del palco. E poi il riferimento a Bowie vale tutto
Diodato e Roy Paci. Adesso 9. Mi piace tutto, contenuti, musica, presenza sul palco. soprattutto l’energia, bella buona e sana
Elio e le Storie Tese. Arrivedorci 4. Mi piacciono quando parlano in sala stampa.  Scioglietevi davvero e fate qualcosa di diverso.
Enzo Avitabile e Peppe Servillo. Il coraggio di ogni giorno. 8 ½ Ventate di poesia. leggeri educati bravi. Adorabili
Ermal Meta e Fabrizio Moro. Non abbiamo fatto niente 6. Tutto troppo superfluo. la polemica, portare un pezzo che già c’era, sconosciuto o meno non importa, la paventata bravura, Placido in conferenza stampa a dire quanto è bello il progetto. Un filo più bassi sarebbe meglio.
Giovanni Caccamo. Eterno 6 ½ Caccamo è sempre piacevole, poco di più in questo caso.
Le vibrazioni. Così sbagliato 5. Quanto mi piacevano. il rischio è invecchiare senza crescere
Lo Stato Sociale. Una vita in vacanza 6 ½ Divertenti ironici onesti, all’Ariston hanno portato il loro percorso. Ma la signora danzante non ha lo stesso impatto della scimmia di Gabbani…
Luca Barbarossa. Passame er sale 6 ½ Barbarossa è la Roma migliore che ama incarnare, con educazione
Mario Biondi. Rivederti 5. Indiscutibile la voce meravigliosa, la canzone non gli calza, troppo lontana per toccarci
Max Gazzè. La leggenda di Cristalda e Pizzomunno 6–. Rischia ma senza centrare il bersaglio. L’amore ai tempi della nenia. Però belli gli arrangiamenti
Nina Zilli. Senza appartenere 5 ½ E’ bellissima, ancor di più di quanto sembri in tv. é bravissima, la sua voce è straordinaria. Le manca sempre un pezzo giusto…
Noemi. Non smettere mai di cercarmi 5 ½. E’ una canzone alla Noemi che non è bella come la solita canzone alla Noemi. Scollature generose che meriterebbero tagli sartoriali migliori
Vanoni Bungaro Pacifico. Imparare ad amarsi 9. Lei divina. Loro perfetti. bella la canzone, bello il messaggio, anche degli autori in prima linea, bello tutto. Grazie di esistere Ornella
Red Canzian. Ognuno ha il suo racconto 7. Bravo, canzone orecchiabile nelle corde oneste di chi fa questo mestiere da sempre. senza paura. senza alcuna spocchiosità. ci insegna l’entusiasmo
Renzo Rubino. Custodire 6. in crescita
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli Il segreto del tempo 5 Si poteva dare di più…
Ron. Almeno pensami 7 ½ Dalla si percepisce in sottofondo. Ron è bravo, perfetto nel ruolo. ispirato. ha spazzato via l’amarezza dell’anno passato, così si fa.
The Kolors. Frida (mai, mai, mai) 7. La canteremo senza alcun dubbio. I Kolors valgono e lo dimostrano sempre.

STEFANO CRIPPA

Annalisa Il mondo prima di te 6 ½ Melodia ampia che serve bene una delle voci più belle del festival. Il ritornello non graffia come dovrebbe.

Decibel Lettera al duca 7 La seconda vita della band si nutre ancora di estetica punk e rimandi al rock elettronico, certo è la mano di Ruggeri – grande compositore – a far la differenza.

Diodato e Roy Paci Adesso 7 Afflato rock attento ad omaggiare la vecchia scuola dei cantautori, Diodato trova la chiave giusta anche sul palco sanremese, e Roy Paci lo supporta egregiamente.

Elio e le Storie Tese Arrivodorci 5 Un mesto addio, scritto con la mano sinistra e che acquista un punto in più solo per il bel finale con armonizzazioni alla Beach Boys. Bye Bye Elii…

Enzo Avitabile e Peppe Servillo Il coraggio di ogni giorno 7 ½ Cresce di ascolto in ascolto questo incrocio di melodie mediterranee, dove la voce soul e aspra di Avitabile ben si amalgama con la perfetta dizione di Servillo.

Ermal Meta e Fabrizio Moro Non mi avete fatto niente 6 Auto plagio o meno, Meta si dimostra buon artigiano della canzone e Moro lo supporta diligente.

Giovanni Caccamo Eterno 5 Esordio folgorante due anni fa ma il giovane cantautore siciliano si è perso un po’ per strada, come conferma la debole costruzione del pezzo e l’interpretazione sciatta.

Le Vibrazioni Così sbagliato 6 Prima dei Negramaro –  con meno fortuna – è stato il falsetto singhiozzante di Sarcina a ispirare decine di solisti e band. Ora si riprendono il tempo perduto, con un pezzo ben costruito.

Lo Stato Sociale Una vita in vacanza 6 Confessiamolo, sembra un po’ stupidina ma la mattina il ritornello con la cassa 4/4 è un implacabile mantra. E la vecchina acrobata è ormai entrata nella storia di Sanremo 68. Loro hanno già vinto.

Luca Barbarossa Passame er sale 4 Insopportabile. Aridatece Pupo biondo…

Mario Biondi Rivederti 5 Un pezzo sofisticato, troppo. Biondi sfoggia la sua gran voce, l’intro è perentoria poi arriva un insipido ritornello e tutto precipita….

Max Gazzè La leggenda di Cristalda e Pizzomunno 5 A suo merito il coraggio di uscire dal cliché di precedenti decisamente più leggeri, ma ‘la leggenda’ appare troppo ricercata e qua e là inutilmente ridondante.

Nina Zilli Senza appartenere 4 L’impressione della prima sera – aggravata da un abito di scena terribile – non è mai cambiata. Brano senza spessore e nemmeno lei sempre troppo convinta…

Noemi Non smettere mai di cercarmi 6 Il graffio e l’intensità della voce di Noemi meriterebbe ben altro repertorio. Questo brano vale giusto la sufficienza, a spingerla però è stato il duetto vincente di venerdì sera con Paola Turci.

Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico Imparare ad amarsi 8 A lezione di canto signori, con la diva milanese che mette in riga tutti. E’ perfetta nell’impasto vocale con l’ottimo Bungaro e il volenteroso Pacifico.

Red Canzian Ognuno ha il suo racconto 6 Nella sfida fra ex Pooh vince – a sorpresa – il chitarrista con un pezzo elegante dal fascino retrò e decisamente eighties nei suoni.

Renzo Rubino Custodire 5 Un esordio da incubo – di peggio ha fatto solo Biagio Antonacci – poi pian piano si è rimesso in carreggiata. Certo ha ben altre corde al suo arco.

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli Il segreto del tempo 5 La canzone di per sé non sarebbe nemmeno troppo brutta ma è l’interpretazione inultimente sopra le righe dei due ‘amici per sempre’ a tramortire l’ascoltatore.

Ron Almeno pensami 8 ½ La canzone più bella senza se e senza ma, l’inedito di Dalla è un gioiello e che catartica l’interpretazione di Ron.

The Kolors Frida (mai, mai, mai) 6 Per l’occasione sanremese Stash si è accorciato il ciuffo, canta in italiano e ha portato un brano non memorabile con ottime probabilità di diventare uno dei più apprezzati dalle radio.

CECILIA ERMINI

Annalisa Il mondo prima di te 5 Gli svolazzi lirici e vocali di un talento che sembra non andare da nessuna parte. Spaesata.

Decibel Lettera al duca 8 Grandiosi oggi come nel 1980. Sinuosa, liquida elettronica che si sposa a un’estetica post punk da 10 e lode. Marziani.

Diodato e Roy Paci Adesso 6 Ancora non mi convince questo duetto lievemente male assortito. Mi auguro un crescendo, non solo musicale. In stand-by.

Elio e le Storie tese Arrivedorci 7,5/Dietro l’apparente, disincantato commiato, si cela la “tragedia” di un presente musicalmente sconfitto. Commoventi.

Enzo Avitabile e Peppe Servillo Il coraggio di ogni giorno 8,5/ La voce “millenaria” di Enzo che sembra incarnare il dolore del mondo. Il migliore.

Ermal Meta e Fabrizio Moro Non mi avete fatto niente 4 Fiumi d’inchiostro sul presunto plagio dimenticando la pochezza musicale e l’insopportabile retorica. Piagnucolosi.

Giovanni Caccamo Eterno 5 Sarà il caos di questi giorni ma non rimane traccia. Impalpabile.

Le Vibrazioni Così sbagliato 6 La muscolosa ricchezza dell’umiltà senza mai fingere di essere qualcos’altro. Onesti.

Lo stato sociale Una vita in vacanza 6 Difficile apprezzare pienamente questo post Gabbani dove da Errol Morris si passa a Tu si que vales. Rimandati.

Luca Barbarossa Passame er sale 7 Fra Gabriella Ferri e Morricone, una gradita sorpresa che, per una volta, non amplifica il fastidio per il romanocentrismo. Daje.

Mario Biondi Rivederti 5 Poca luce questa volta nelle cavernose corde vocali del catanese. Peccato.

Max Gazzè La leggenda di Cristalda e Pizzomunno 5 Eccessivamente cerebrale e ricercato, quasi un non-richiesto spin-off musicale de Il racconto dei racconti di Garrone. Sborone.

Nina Zilli Senza Appartenere 3 La povertà dell’ambizione. Non si può aspirare allo status di grande chanteuse soltanto vestendosi Vivienne Westwood. Montata.

Noemi Non smettere mai di cercarmi 5 Cfr. Annalisa ma Noemi almeno non se la tira. Onesta.

Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico Imparare ad amarsi 5 La classe non sarà acqua ma questo ritorno di Ornella stenta a galleggiare. SOS.

Red Canzian Ognuno ha il suo racconto 7,5 Chi l’avrebbe mai detto? Un rock (quasi) da stadio che inchioda al primo ascolto e che si distanzia anni luce dagli ex compagni. Sorprendente.

Renzo Rubino Custodire 5 Oramai consolidata la convinzione che questo bravo autore abbia scelto il pezzo sbagliato. Peccato.

Roby Facchinetti e Riccardo Fogli Il segreto del tempo 4 Si può essere Pooh per sempre? Si e francamente non se ne può più. Antichi.

Ron Almeno pensami n.c.

The Kolors Frida (mai, mai, mai) 6 Cosa c’entri la Kahlo non ci è dato sapere. Forse hanno in comune la malattia dell’autoritratto. Piacerà.