È Daniele Pitteri (a. d. della Fondazione Musica per Roma) a condurre la conferenza stampa di presentazione dei Centri di Produzione Musica (Casa del Jazz, 28 luglio). Dopo analoghe istituzioni per teatro e danza, e a seguito di numerosi incontri con le istituzioni (molto attive l’associazione I-Jazz e la Federazione del Jazz Italiano (FIJI) ), anche il settore musicale “non classico” vede la nascita di CPM. Il Decreto del 19/7 del Direttore Generale dello Spettacolo ne ufficializza sette e ben cinque  rientrano nel settore del jazz: Centro Adriatico Produzione Musica Ets (Pescara); Centro di Produzione Musica We Start (Novara); Insulae Lab (Berchidda); Centro di Produzione Musicale di Roma (nato dal binomio Casa del Jazz ed Auditorium Parco della Musica; sarà la struttura coordinatrice dei cinque CPM); Toscana Produzione Musica.

COME SOTTOLINEATO da Pitteri, si è giunti alla fine di un lungo percorso: il DM che regola l’assegnazione dei Fondi FUS parifica la musica a teatro e danza “contribuendo a ridefinire la filiera ‘formazione-produzione-programmazione’“. È quindi il superamento di un pregiudizio ed un ulteriore riconoscimento ufficiale per il jazz, dando così il via, per il triennio 2022-’24, ai Centri di Produzione Musica. Questo vuol dire che centinaia di artisti e operatori saranno coinvolti nelle rispettive attività.  I CPM sono pensati per ricerca,  sperimentazione, innovazione, relazione tra le arti,  valorizzazione dei nuovi talenti, rapporto con il territorio ed hanno, ha detto Ada Montellanico presidente FIJI, “la libertà di rischiare nella produzione di nuove forme d’arte”. Alla conferenza sono inoltre intervenuti Corrado Beldì, Angelo Valori, Mattea Lissia, Paolo Zampini, Enrico Bettinello (in video), l’assessore alla cultura del comune di Roma Miguel Gotor e l’on. Federico Mollicone. Tra i presenti Nicola Piovani, Paolo Damiani, Luciano Linzi e Massimo Nunzi.