Appena varcata la soglia degli ottantacinque anni il sassofonista Wayne Shorter ci regala ancora musica decisamente sorprendente. L’etichetta Blue Note ha infatti appena pubblicato un sontuoso libro-cofanetto che celebra il musicista di Newark e ne rilancia il magistero strumentale e compositivo. Emanon raccoglie in tre cd , ma è disponibile anche la versione De Luxe in vinile, la suite omonima di quattro brani registrati dal suo quartetto con la Orpheus Chamber Orchestra che occupa il primo dischetto, mentre gli altri due contengono esibizione dal vivo del solo quartetto.
Emanon è una riuscita operazione di scrittura dove jazz e musica classica si incontrano fondendosi con naturalezza. Pegasus, Prometheus Unbound, Lotus e The Three Marias sono brani dove troviamo le atmosfere degli spazi aperti del Novecento americano di un Aaron Copland, le sinuosità latine tanto care a Shorter e la materialità del jazz. Il leader al soprano emoziona come pochi e qui ha l’agio di potersi avvalere di una orchestra di trentaquattro elementi al servizio delle sue invenzioni. Più defilata, ma non meno fondamentale, la presenza del pianista Danilo Perez, del contrabbassista John Patitucci e del batterista Brian Blade che con il sassofonista formano da tempo una delle formazioni più importanti del jazz contemporaneo. Negli altri due dischi occupati interamente dal quartetto possiamo gustarci appieno la particolare alchimia creata da questo gruppo.

I brani della suite sono ampliati a dismisura, The Three Marias arriva a ventisette minuti, e reinventati. I quattro musicisti operano con una libertà senza limiti plasmando la materia sonora e le relazioni tra gli strumenti in un continuo processo affascinante e piacevolmente estenuante. In un miracoloso equilibrio tra indeterminatezza e vigore ritmico i quattro celebrano il trionfo dell’improvvisazione.

I tre dischi sono inseriti in un volume dalla lussuosa grafica con una storia a fumetti di 77 pagine scritta da Shorter con Monica Sly e disegnata con stile pittorico da Randy DuBurke. Il sassofonista, da sempre appassionato di fumetti e fantascienza, ha ideato un racconto distopico di mondi dominati dalla lotta tra oppressione e verità nel quale ha immesso la sua visione influenzata dalla pratica buddista che insegna prima di tutto la rivoluzione interiore. La lezione musicale di Shorter è proprio questa: non cullarsi nelle certezze del passato ma interrogarsi e cercare nuove risposte.