Delitto e perdono. La pena di morte nell’orizzonte dell’Europa cristiana XIV-XVIII secolo di Adriano Prosperiprende le mosse da una questione generale. Come in una società caratterizzata dal cristianesimo che impone di non uccidere sia possibile l’accettazione della pena capitale, la sua giustificazione teologica e politica che ha portato le esecuzioni e la tortura negli spazi pubblici a farsi rito e spettacolo. È sul patibolo che vendetta e misericordia cristiana si incontrano e si innestano. Nella ricostruzione di Prosperi, momento cruciale che pone le basidell’istituzionalizzazione del dispositivo che perdona e condanna a morte è quello che si consuma nella prima metà...