Nel paese delle stragi impunite e dei servizi segreti deviati la presidenza del Copasir (Comitato di controllo dei servizi di informazione) se l’è aggiudicata un leghista: il senatore Giacomo Stucchi. E’ questo l’esito di un accordo perfettamente in linea con la politica delle larghe intese che ha bocciato l’elezione in quel ruolo di Claudio Fava di Sel. Al partito di Vendola è andata invece la presidenza della giunta delle elezioni e delle immunità del Senato, la cui presidenza è stata assegnata al senatore Dario Stefàno.

Stucchi è stato votato da Pd, Pdl e Scelta civica, mentre i grillini hanno votato per Vito Crimi e Fava è stato lasciato solo ha votare per se stesso. Alla vicepresidenza del Copasir è stato confermato Giuseppe Esposito del Pdl, mentre Felice Casson è stato nominato segretario. “Sarò imparziale perché ritengo di dover garantire le posizioni di tutti – ha dichiarato Stucchi – Credo che le polemiche saranno superate. Non sono più segretario della Lega e questo credo che sia una garanzia”. Anche il vice-presidente Esposito ha auspicato che “i contrasti e le polemiche possano essere superati nell’interesse di un organismo tanto delicato per la sicurezza delle istituzioni”.

La vicenda però è destinata a lasciare il segno. “Mi domando come possa una forza secessionista avere fra le sue priorità la difesa dell’interesse della Repubblica”, ha commentato il capogruppo del M5s Vito Crimi. Per i grillini il Copasir se l’è aggiudicato una “finta opposizione”. Ma il vero nodo riguarda Sel e la mancata elezione di Claudio Fava, un uomo certo non gradito ai servizi proprio per il suo grande lavoro sulle renditions di presunti terroristi islamici per conto della Cia che seguirono l’11 settembre 2001. Lo stop a Fava era già evidente prima del voto, ma Sel giura di averlo voluto appoggiare fino in fondo e di non aver scambiato la sua bocciatura con l’elezione di Stefàno alla Giunta sull’immunità del Senato. Ieri mattina il capogruppo di Sel alla camera Gennaro Migliore ha spiegato così la scelta del suo partito: “I capigruppo del Pd, Speranza, e del Pdl, Brunetta, hanno smentito che ci sia una accordo di maggioranza. Pertanto chiediamo di votare Claudio Fava che è la persona più competente in materia, già nominato miglior europarlamentare per il suo lavoro sulle extraordinary renditions”. Poi ha aggiunto: “Pur non essendoci accordi di spartizione, diciamo al Movimento 5 Stelle che sarebbe utile una candidatura comune. Dovrebbero chiedersi perché c’è questa opposizione nei confronti di Fava da parte della maggioranza…”.

Solo dopo la bocciatura di Fava, ribadiscono al partito, Sel ha puntato sull’elezione di Stefàno e l’ha ottenuta. Un ruolo comunque importante- Questa giunta potrebbe esaminare l’eventuale ineleggibilità di Berlusconi. Stefàno si è impegnato a non tirarsi indietro, ma ha aggiunto: “Si è diffusa nell’immaginario collettivo un’idea del presidente della Giunta assimilabile ad una sorta di giustiziere della notte, come se fossimo in un videogioco dove basta pigiare un tasto per distruggere ‘il nemico’. È una idea che germoglia nella violenza verbale che ormai caratterizza il dibattito pubblico e che occorre disinnescare”. Alla votazione era assente Vito Crimi che sostiene di essere arrivato in ritardo per i tanti impegni e per essersi perso. Avrebbe dovuto votare per il senatore M5S Michele Giarrusso che è andato su tutte le fuori e ha parlato di “mele marce nel movimento”.