Alla fine la quadra è arrivata. Oggi, dicono dallo staff del sindaco, la squadra di governo sarà ufficializzata lavorando ai dettagli lungo la notte. La notizia arriva dopo una giornata di burrasca attorno a Palazzo Senatorio. Lo scontro sempre più evidente si è svolto tra il neosindaco Ignazio Marino, determinato a non essere ostaggio di un Pd sempre più litigioso, e le correnti democratiche determinate a influire sugli assetti di governo.
Il nodo gordiano, dopo il rifiuto della parlamentare renziana Lorenza Bonaccorsi, è il quarto assessore in quota Pd: i nomi presentati dal partito non sarebbero piaciuti al sindaco che allora avrebbe, autonomamente, aperto ai 5 stelle offrendogli la delega alla Sicurezza Urbana. Una mossa che non è piaciuta a molti nel Pd che a quel punto si sarebbero detti disposti a far saltare tutto il banco, a cominciare dal vicesindaco in pectore Luigi Nieri di Sel, fino ai «tecnici» indicati da Marino. Particolarmente infastidito dalla mossa del neocittadino sarebbe stato il segretario regionale Enrico Gasbarra, che ha parlato laconicamente di una «novità non prevista». Il sindaco si è allora affrettato a chiarire che nessuna alleanza è all’orizzonte, ma che si tratta solo del «nostro metodo di lavoro che è quello che abbiamo annunciato e continuiamo a confermare: faremo scelte sulla base dei curricula e delle capacità delle singole persone. Un metodo che sarà utilizzato in tutte le scelte durante questa consiliatura».

L’apertura ai 5 stelle aveva messo in allarme anche Sel. Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio aveva parlato di «un’apertura scomposta» per di più «dentro magari a un braccio di ferro interno alla coalizione», mentre il consigliere comunale Gianluca Peciola e tanti simpatizzanti e militanti di Sel si erano detti preoccupati anche nel merito dell’incarico proposto ai 5 stelle, viste le posizioni «securitarie» espresse più di una volta dal movimento di Grillo in campagna elettorale. Dubbi fugati in un incontro con il sindaco nel pomeriggio di ieri, alla fine del quale il segretario romano Torricelli si è detto «soddisfatto». I guai insomma sarebbero solo in casa Pd.
Nonostante le tensioni nessun azzeramento del lavoro fatto fino ad ora, lasciano intendere dallo staff del sindaco, non essere mai stato in preso in considerazione: qualche casella cambierà e il nome sostitutivo della Bonaccorsi dovrebbe essere stato alla fine trovato anche se si mantiene il riserbo. Ad essersi aggiunto nelle scorse ore è il nome di Rita Cutini per le Politiche Sociali, cattolica e vicina a Sant’Egidio, moderata a candidata alle ultime politiche con Scelta Civica, si troverebbe ad occupare una poltrona delicata dopo cinque anni di Alemanno che hanno mortificato le politiche sociali e l’attenzione al welfare. Un posto poi Marino vorrebbe anche trovarlo per Alessandra Cattoi, trentina di quarantaquattro anni, da anni il suo braccio destro, ombra dell’ex chirurgo che da Palermo, dove Marino dirigeva l’Istituto dei trapianti, l’ha seguito in ogni nuova avventura .
Le difficoltà sul piatto rimangono tutte ma c’è ottimismo nella maggioranza, vista anche la nuova doccia fredda arrivata in serata quando a rifiutare l’incarico offertogli è stata anche Marina Dragotto, designata come assessore all’Urbanistica: «La mia – ha dichiarato all’agenzie- è una preparazione più tecnica mentre il ruolo di assessore è molto, molto politico. Quindi ho preferito rinunciare. Posso dire che tutto si è svolto nella massima serenità. Ora speriamo per il bene della città che la questione giunta si risolva al meglio». Così all’appello per Marino mancherebbe un’altra donna, visto che il 50% di composizione al femminile non è un questione su cui il primo cittadino, dopo gli annunci, è disposto a rinunciare.