La fine del governo Draghi ha ampio risalto sulla stampa internazionale. E reazioni sono arrivate da varie capitali. Il francese Le Monde ha dedicato all’uscita di scena dell’ex presidente della Bce l’apertura, mentre il presidente Emmanuel Macron ha salutato «un grande uomo di Stato italiano, partner affidabile e amico della Francia». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il premier dimissionario: «Sono sinceramente grato a Mario Draghi per il sostegno incrollabile all’Ucraina nella lotta contro l’aggressione russa e nella difesa dei valori europei comuni: democrazia e libertà», ha scritto su Twitter.
Per il New York Times «è andato in pezzi il governo di unità nazionale del primo ministro Mario Draghi che aveva ridato all’Italia credibilità e influenza» e ciò rappresenta «un duro colpo sia per l’Italia, sia per l’Europa». Il governo è stato «spezzato dal rancore», per il Washington Post, che elogia Draghi e sostiene che «quanto accaduto destabilizza la terza economia europea». Pessimismo diffuso: le elezioni anticipate in Italia «difficilmente potrebbero arrivare in un momento meno opportuno, tra almeno tre crisi interconnesse: l’invasione dell’Ucraina, l’energia e l’inflazione», scrive l’Economist.
La Frankfurter Allgemeine Zeitung titola: «Draghi perde altri partner di coalizione» e nel sottotitolo: «La maggioranza del Senato boicotta il voto di fiducia». Se in Italia chi non ha votato la fiducia al premier prova a rimpallare le responsabilità della fine del governo, per i media internazionali quello che è accaduto è evidente. Come titola il francese Le Figaro, «la destra e il M5S fanno cadere Mario Draghi».