«Un Primo Maggio amaro» lo definisce Filippo Anelli, presidente della federazione degli Ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri. «Non possiamo rimanere indifferenti di fronte ai diritti negati – spiega -. Ai turni massacranti, agli straordinari non retribuiti, alle ferie non concesse, alle maternità procrastinate, alle remunerazioni non commisurate al lavoro. Alle carenze di personale, che costringono ad esempio gli stessi anestesisti ad assistere i malati di Covid e, nel contempo, i pazienti che si sottopongono a interventi chirurgici. Alle carenze nella sicurezza, diritto fondamentale di ogni lavoratore». Hanno affrontato la prima ondata pandemica con dispositivi di sicurezza scarsi, mancavano i...