Il Coronavirus potrebbe servire a far aprire i cordoni della borsa dei paesi più ricchi.  Ieri, c’è stata una riunione del G7, sotto forma di conferenza telefonica di ministri delle Finanze e banchieri centrali di Usa, Canada, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Giappone, per discutere degli effetti negativi sui mercati finanziari e sulle condizioni dell’economia, che il Covid-19 sta già avendo e potrebbe avere ancora in forma aggravata se il rischio continua oltre il primo trimestre di quest’anno.

La vigilia, l’Outlook dell’Ocse aveva delineato due scenari: il più ottimista prevede un rallentamento della crescita mondiale a un +2,4%, in calo di mezzo punto, cifra che potrebbe cadere pero’ a un +1,5% nello scenario più pessimista.  La zona euro (con il Giappone) rischia di essere la più colpita dal rallentamento causato dal Coronavirus.

«I ministri delle Finanze sono pronti ad agire – dice il comunicato – ivi compreso a prendere delle misure di bilancio se saranno appropriate per sostenere l’economia». Le banche centrali si impegnano a mantenere «la resilienza del sistema finanziario». I ministri «riaffermano l’impegno ad utilizzare tutti gli strumenti» a loro disposizione per una politica adatta a sostenere l’economia. Un po’ come il «whatever it takes» di Mario Draghi ai tempi della crisi del 2008 per difendere l’euro.

E la Federal Reserve ha già cominciato, tagliando i tassi dello 0,5%. Ma l’arma è in parte spuntata, perché i tassi sono già bassissimi (alcuni paesi, Germania e Francia per esempio, prendono a prestito a tassi negativi). La decisione della Fed è la prima di questo tipologia dalla crisi economica del 2008, portando il costo del denaro all’1-1,25 per cento. La banca centrale Usa fa sapere di proseguire il monitoraggio degli sviluppi nell’economia nazionale e globale a causa della crisi sanitaria attuale.

La presidente della Bce, Christine Lagarde, prima della conferenza telefonica del G7, ha discusso con il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, per spingere a «risposte forti e coordinate» dei paesi più ricchi, per rassicurare i mercati ed evitare la recessione che minaccia.

Ma il panico di diffonde anche in Francia, ormai il secondo paese europeo colpito, dopo l’Italia. Il governo naviga a vista, cercando un difficile equilibrio tra misure di prevenzione e attenzione a non inquietare troppo per non colpire l’economia.

C’è una parvenza di unità nazionale del mondo politico, quindi le critiche sono attenuate, anche se ormai ci sono alcuni strappi, soprattutto dopo il ricorso al 49.3 (fiducia rovesciata) all’Assemblea ieri sera (seguito da due mozioni di censura delle opposizioni), per far passare in prima lettura la contestata riforma delle pensioni: il governo è accusato di aver approfittato della crisi del Covid-19 per passare l’ostacolo dell’ostruzionismo dell’opposizione.

Il virus non ha però impedito nuove manifestazioni, ieri, contro la riforma. Ieri in Francia c’è stato il quarto morto per Coronavirus, i casi di infezione sono saliti a 200. Dei focolai sono stati individuati, l’ultimo in Bretagna, senza che sia stato possibile tracciare la provenienza dell’infezione.
Migliaia di allievi in circa 120 scuole sono ormai costretti a seguire i corsi da casa, con video-lezioni. Le gite scolastiche non sono pero’ sistematicamente annullate e si decide caso per caso.

Sono state messe sotto sequestro le maschere di protezione, per destinarle al personale sanitario e ai malati. Sono state aperte inchieste su aumenti di prezzi inopportuni, nelle farmacie.  L’agenda del presidente Emmanuel Macron è stata modificata e ridotta (annullata una visita nel Gers dedicata alla conservazione del patrimonio).