Mosca, inizio anni Ottanta, lo scrittore Feliks Sorokin è sollecitato dall’Unione degli scrittori a presentare un’opera che sarà sottoposta, presso l’Istituto di ricerca linguistica dell’Accademia delle Scienze dell’Urss, al vaglio di una macchina innovativa in grado di stabilirne l’effettivo valore letterario. Sulle prime Sorokin non sa bene come muoversi, preoccupato di cosa un tale esame possa comportare nel contesto sovietico. Alla fine sceglierà di gettare il cuore oltre l’ostacolo, ripescando dalla Cartella azzurra dove conserva i propri testi inediti un manoscritto, dal titolo «Brutti cigni»: il suo romanzo segreto nel quale uno scrittore di nome Viktor Banev fa la conoscenza...