Ora lo spazio è buio e la vista è oscurata dalla terra che chiude gli spazi, così come volle l’imperatore Traiano che seppellì la fastosissima Domus Aurea per costruirci sopra le sue terme e cancellare la memoria di Nerone una volta per sempre. Suo malgrado, invece, quell’interramento frettoloso, condito da disprezzo, che negava il bagno di luce voluto all’epoca dagli architetti Severo e Celere, agì come uno scrigno sigillato e custodì al meglio, là sotto, gran parte del megalomane edificio-città. Il complesso architettonico, concepito come una possente macchina spettacolare, si estendeva su tre dei sette colli di Roma e interessava ben ottanta ettari; eppure, già in antichità, ebbe vita breve ed effimera – una manciata di anni, poi la scomparsa e l’oblio fin dal 104 dC.
Una storia tormentata quella della reggia di Nerone, inseguita da una maledizione che ha attraversato i millenni e, ancora ai giorni nostri, ha fatto fallire qualsiasi intervento di restauro sprecando fondi su fondi (si sono susseguite repentine chiusure e riaperture al pubblico) fino al disastroso crollo di parte delle gallerie traianee nel 2010.

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 31-01-2017 - Roma Presentazione del percorso di visita di realtà virtuale della Domus Aurea Vincenzo Livieri - LaPresse 31-01-2017- Roma News Presentation of the new virtual reality in the Domus Aurea
Presentazione del percorso di visita di realtà virtuale della Domus Aurea, foto di Vincenzo Livieri – LaPresse

ADESSO IL PROGETTO definitivo di risanamento con lo sbancamento di parte del Parco del Colle Oppio e la creazione di un giardino sostenibile nella zona sovrastante la Domus con 22 bacini di drenaggio – alleggerimento e riduzione della terra, attenzione al tessuto vegetale, strato impermeabile, smaltimento delle acque – potrebbe scrivere un nuovo capitolo nella storia del monumento, a tinte meno fosche.
All’intervento di consolidamento delle strutture, una vera e propria messa in sicurezza, seguirà la pulitura degli affreschi: la sofisticata operazione costa 31 milioni di euro (13 stanziati dal Mibact per il triennio 2016-2018, altri provenienti dal Cipe e dalla Soprintendenza speciale per il Colosseo).

Intanto, per non requisire lo spazio ai cittadini e ai turisti per l’ulteriore, corposo tempo dei lavori, la Domus Aurea verrà riaperta a partire da sabato 4 febbraio (ogni week end) con un percorso  all’interno del cantiere guidato da storici dell’arte e archeologi: entreranno gruppi di venticinque persone con prenotazione obbligatoria (biglietto 14 euro, più 2 di prevendita, durata 75 minuti).

Ad introdurre il visitatore – quel che si attraversa è il padiglione orientale, costituito da 153 ambienti per dodici metri di altezza e una estensione di circa 30mila mq – ci sarà un video-racconto con immagini ricostruttive nella galleria d’accesso. Si va dalla storia romana del monumento, alla scoperta del luogo da parte degli artisti che dal Quattrocento al Settecento si calavano giù dai buchi per copiare a mano, illuminate da tremolanti torce, le stupefacenti decorazioni – chiamate poi «grottesche» – fino alle vicende più recenti, quando la Domus divenne una specie di grande rifugio dove ripararsi per sfuggire ai bombardamenti di Roma (gli spezzoni di filmati sono concessi dall’archivio Luce).

MA LA POSSIBILITÀ di un’immersione totale che restituisce un viaggio nel tempo a ritroso è data dall’esperienza immersiva e multisensoriale proposta nella Sala della volta dorata (un progetto della Soprintendenza speciale del Colosseo con Electa; la realizzazione è di Katatexilux, che ha all’attivo anche il videomapping di Santa Maria Antiqua nel Foro Romano).
Qui indossando un visore bioculare ad alta tecnologia si potrà entrare virtualmente nella residenza di Nerone, aggirarsi tra le stanze luminosissime rivestite di pregiati marmi e pitture, uscire all’aperto e ammirare il lussuoso portico, passeggiare nei giardini e godersi il panorama di Roma antica tutt’intorno, sui famosi colli. La damnatio memoriae sembra superata una volta per tutte. Il video cancella dunque le sedimentazioni di Traiano, liberando la Domus Aurea.

L’ITINERARIO DI VISITA comprende, tra le varie tappe, il Ninfeo di Polifemo, il Grande criptoportico con gli affreschi, la sala di Achille a Sciro, la Sala ottagonale (cuore dell’antico padiglione neroniano) e, da poco riaperta, la Sala di Ettore e Andromaca. Infine, durante i lavori di scavo sul giardino, alcune scoperte: una coltivazione di viti e alberi da frutto del Settecento e sepolture tardomedievali.