A una settimana dal consiglio Bce che probabilmente deciderà sul quantitative easing (Qe, l’acquisto di titoli pubblici), la Corte di giustizia Ue ha giudicato ieri in linea con i trattati il programma «Omt» di salvataggio dei paesi membri dell’euro. Una notizia accolta con favore dalla Bce, che sottolinea come il programma di acquisti dei titoli pubblici lanciato per evitare il contagio di Italia e Spagna nel 2012, sia «pronto e disponibile». E una benedizione per il presidente Mario Draghi, che da mesi cerca di far decollare il Qe.

La cancelliera Angela Merkel non ha voluto commentare il parere della Corte. Il suo ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, di recente piuttosto critico con la Bce, ha però abbassato i toni, pur mantenendo lo scetticismo sui rischi di deflazione. Un suo portavoce si è spinto oltre, dicendo che la Corte è sulle posizioni di Berlino.

La capacità persuasiva di Draghi è all’opera anche con l’elettorato tedesco: in un’intervista al settimanale Zeit rassicura, e invita a superare i reciproci pregiudizi «irrazionali» fra Germania e Italia. E spiega: la Bce non intende «punire i contribuenti tedeschi o premiare i paesi deboli». Ma chiede anche ai tedeschi di capire che la Bce ha un mandato europeo a scongiurare una possibile «spirale deflazionistica» in stile giapponese i cui rischi sono «chiaramente aumentati» da un anno a questa parte.