Visioni

La combustione del suono

La combustione del suonoOren Ambarchi

Note sparse Esce «Hubris» del chitarrista e compositore australiano Oren Ambarchi, autore di un'interessante opera post minimalista

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 26 aprile 2017

La controspinta causata dalla banalizzazione della musica nell’era del mp3 sta producendo un massiccio ritorno alla ritualità dell’ascolto, alle forme estese. A vincere su tutte è il minimalismo; quella strana creatura che a partire dagli anni Sessanta ha sovvertito per sempre i concetti di avanguardia musicale. Alla pratica minimalista si affida anche il chitarrista e compositore australiano Oren Ambarchi. Il recente lavoro dal titolo Hubris si compone di soli tre brani ( ma il secondo dura solo due minuti) ed è una affascinante arazzo di suoni elettronici, percussioni e chitarre. Con Ambarchi un paio di nomi noti come Jim O’Rourke e Arto Lindsay. Più essenziale e rigoroso il primo pezzo con il pulsare robotico appena screziato da filamenti di suono a volte impercettibili. Il secondo invece accumula strati sonori densi e bordate di noise innalzando la temperatura fino al limite della combustione pur mantenendo sempre il controllo delle dinamiche.

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