La combustione del suono
Note sparse Esce «Hubris» del chitarrista e compositore australiano Oren Ambarchi, autore di un'interessante opera post minimalista
Note sparse Esce «Hubris» del chitarrista e compositore australiano Oren Ambarchi, autore di un'interessante opera post minimalista
La controspinta causata dalla banalizzazione della musica nell’era del mp3 sta producendo un massiccio ritorno alla ritualità dell’ascolto, alle forme estese. A vincere su tutte è il minimalismo; quella strana creatura che a partire dagli anni Sessanta ha sovvertito per sempre i concetti di avanguardia musicale. Alla pratica minimalista si affida anche il chitarrista e compositore australiano Oren Ambarchi. Il recente lavoro dal titolo Hubris si compone di soli tre brani ( ma il secondo dura solo due minuti) ed è una affascinante arazzo di suoni elettronici, percussioni e chitarre. Con Ambarchi un paio di nomi noti come Jim O’Rourke e Arto Lindsay. Più essenziale e rigoroso il primo pezzo con il pulsare robotico appena screziato da filamenti di suono a volte impercettibili. Il secondo invece accumula strati sonori densi e bordate di noise innalzando la temperatura fino al limite della combustione pur mantenendo sempre il controllo delle dinamiche.
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