Ponziana, periferia incollata al centro di Trieste. Dove anziani non escono di casa da anni perché nel palazzo non ci sono ascensori. Dove l’andirivieni umano si coglie solo davanti alle porte alienate del centro commerciale. Un uomo dal volto scavato suona un piano su un terrazzo abitato soltanto dai graffiti. Di spalle la chioma riccia di una donna che ogni giorno percorre queste strade – cortili che sanno di abbandono e privazione – aiutando Plinio, il pianista di cui sopra, a prendere le sue medicine e a tornare a suonare, accompagnando Roberto, provato dagli esiti di un ictus, dalla logopedista,...