La Chiesa cattolica di Francia risarcirà economicamente le vittime dei preti pedofili, 216mila fra il 1950 e il 2020, 330mila includendo anche aggressori laici (catechisti, educatori e insegnanti), l’80% dei quali all’epoca delle violenze erano bambini fra i dieci e i tredici anni. Per farlo metterà in vendita parte del proprio patrimonio immobiliare e chiederà prestiti alle banche. A stabilire l’entità dei risarcimenti sarà una commissione indipendente presieduta da una  laica, Marie Derain de Vaucresson, avvocata e dirigente del ministero della giustizia.
Sono queste le principali decisioni assunte dalla Conferenza episcopale francese nell’assemblea plenaria che si è conclusa ieri a Lourdes, dopo la pubblicazione, un mese fa, del rapporto della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica (Ciase) – guidata da Jean-Marc Sauvé, ex vicepresidente del Consiglio di Stato –, voluto dagli stessi vescovi d’Oltralpe (v. il manifesto del 6 ottobre).

I dati del rapporto Ciase – ha dichiarato il presidente della Conferenza episcopale francese, monsignor Eric de Moulins-Beaufort – hanno dimostrato che «la nostra Chiesa cattolica era un luogo dove si commettevano atti di violenza e di aggressione sessuale contro i minori in proporzioni spaventose. Dobbiamo ammettere che la nostra Chiesa è un luogo di gravi crimini, di attacchi terribili alla vita e all’integrità dei bambini e degli adulti». A sostenere i numeri del rapporto sono state anche cinque vittime dei preti pedofili, che hanno raccontato davanti ai vescovi la propria esperienza di violenza subita. «Non siamo diventati preti per partecipare, anche nostro malgrado, ad atti omicidi – ha proseguito l’autocritica il presidente dei vescovi –. Non siamo cristiani per mantenere un’organizzazione pericolosa per gli altri. Dobbiamo assumerci la responsabilità del male che abbiamo commesso, per liberare coloro che ne hanno sofferto e per liberare la Chiesa affinché possa essere la Chiesa di Gesù di Nazareth».

Concretamente significa che la Chiesa di Francia risarcirà tutte le vittime, anche per le violenze cadute in prescrizione secondo la giustizia penale. La cifra per le compensazioni si annuncia enorme. Per pagarla i vescovi hanno deciso che non attingeranno ai soldi delle donazioni e delle offerte dei fedeli – uno dei temi del dibattito nelle scorse settimane – ma venderanno immobili di proprietà e si indebiteranno con le banche. Oltre ai risarcimenti, Moulins-Beaufort ha annunciato che verranno stipulati dei «protocolli» con le procure per rendere strutturale la collaborazione fra enti ecclesiastici e tribunali dello Stato. E sulla possibilità di abolire il segreto confessionale per i crimini di pedofilia, ne parlerà direttamente con papa Francesco, probabilmente già il prossimo 9 dicembre, quando Moulins-Beaufort, suor Véronique Margron (presidente della Conferenza dei religiosi e delle religiose) e il coordinatore della Ciase sono attesi in Vaticano dal pontefice.