La rabbia per la beffa sulla promessa di miglioramento di Draghi sulla manovra – la prima sconfitta del premier in consiglio dei ministri avviene su un impegno pro-sindacato – porta la Cgil a preparare lo sciopero, attendendo fiduciosa l’esecutivo della Uil di lunedì che potrebbe mettere in minoranza confederale una Cisl che non cambia la linea attendista. Già ieri la Cgil aveva detto no al contentino di Draghi. In mattinata la telefonata attesa del presidente del consiglio a Maurizio Landini aveva portato a un «contentone»: gli 1,5 miliardi di decontribuzione promessi il giorno prima sui redditi sotto i 47 mila...