L’esistenza stessa delle organizzazioni umanitarie che con le navi salvano i migranti nel Mediterraneo è la dimostrazione del fallimento dell’Europa e delle politiche migratorie criminali. Per questo sono sotto attacco. L’accusa più infamante – lanciata a dicembre dal Financial Times sulla base di un report di Frontex, la stessa che regge l’inchiesta poco chiara aperta dalla procura di Catania – riguarda il fatto che alcune Ong sarebbero in combutta con i “trafficanti di esseri umani” per intercettare le barche e lucrare sui migranti. Di più squallido, forse, c’è la superficialità con cui alcune forze politiche, destra, Lega e da buon ultimo anche il solito Luigi Di Maio del M5S che ha rilanciato l’accusa, ne approfittano per guadagnare qualche punto di esibita cattiveria razzista. E anche l’ipocrisia con cui gli avversari, cioè le forze di governo – le stesse che emanano leggi discriminatorie per i migranti e fanno accordi con la Libia per respingerli e internarli nel deserto – prendono le distanze dal delfino di Beppe Grillo.

Tanto fango, frullato dai grandi giornali non solo della destra, ieri ha spinto le Ong al contrattacco. L’associazione Medici Senza Frontiere si dice indignata ed è evidente il riferimento al vice presidente della Camera. “Le accuse contro le Ong – accusa il presidente Loris De Filippi – sono vergognose, ed è ancora più vergognoso che siano esponenti della politica a portarli avanti, attraverso dichiarazioni false che alimentano l’odio e discreditano Ong che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite”. Per De Filippi la polemica è strumentale serve a nascondere le responsabilità di istituzioni e politiche, “che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell’affrontarla e nel fermare il massacro”. Perché, se ci fossero canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa, “le persone in fuga non prenderebbero il mare e si ridurrebbe drasticamente il business dei trafficanti”. Valerio Neri, direttore di Save the Children Italia, difende la sua associazione “al di sopra di ogni sospetto” e la sua missione, “quella di salvare i bambini e non possiamo rimanere a guardare mentre affogano nel tentativo di scappare dalla violenza, dalle persecuzioni e dalla povertà”.

Sulla polemica interviene anche il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, monsignor Giancarlo Perego. Senza mezze parole: “Fermo restando che queste accuse debbano trovare dei riscontri che non ci sono stati, credo che queste accuse abbiano dietro una visione ipocrita e vergognosa di chi non vuole salvare in mare persone in fuga e di chi non vuole fare canali umanitari attraverso i quali le persone potrebbero arrivare in sicurezza combattendo così ciò che va combattuto realmente: il traffico di esseri umani che finanzia il terrorismo”. Anche il vice ministro degli Esteri, Mario Giro, non sembra avere dubbi sulle accuse rivolte alle Ong: “E’ un problema che non esiste, le navi di Frontex si sono ritirate a nord di Malta quindi in mare sono rimaste solo le navi delle Ong, chi dice che sono un polo di attrazione per i migranti non conosce la situazione. Quando nei paesi europei si avvicinano le elezioni il tema dell’immigrazione viene trattato con questi argomenti, l’Europa dovrebbe avere il coraggio di guardarsi negli occhi e dire le cose come stanno”.

Come sempre quando Di Maio scivola sui temi dell’immigrazione, dal M5S il giorno dopo si levano voci che cercano di aggiustare il tiro. Così l’eurodeputata M5S Laura Ferrara, con un articolo rilanciato dal blog di Grillo, ieri ha smorzato i toni annunciando comunque un’interrogazione alla Commissione europea: “Vogliamo tutta la verità sul ruolo delle Ong nelle operazioni di salvataggio dei migranti nel mar Mediterraneo. Non vogliamo fare di tutt’erba un fascio, vogliamo chiarezza e trasparenza, anche a tutela del lavoro di quelle Ong che da anni contribuiscono con sacrificio e dedizione a salvare vite umane”. In chiusura, anche un pensiero che ancora non sappiamo se sia condiviso o meno da Luigi Di Maio: “L’Europa è un fantasma. Se vi fossero vie legali d’accesso all’Ue, così come il M5S ha sempre chiesto, questi dubbi e queste problematiche non si porrebbero neppure”.