talia bisognerà aspettare il 18 maggio per potersi comprare un paio di calze, attaccare un bottone, lucidare le scarpe. Da quando sono aperti solo i supermercati, al loro interno sono stati sbarrati interi settori merceologici in obbedienza al decreto che ammette la vendita solo di generi di prima necessità, ovvero cibo e prodotti per la pulizia. Entri, vedi merce di cui avresti bisogno, ma non la puoi acquistare perché lo scaffale è sbarrato da nastri tipo scena del crimine.

L’elenco comprende: calze, mutande, casalinghi, necessario per cucito, lucido per scarpe, oggetti per il giardinaggio. Ora, per le mutande si può anche aspettare perché tutti ne abbiamo un po’ nel cassetto, ma il resto può davvero servire. Prendi le calze. Chi le rompe come se mangiasse biscotti a merenda dovrà girare sbrindellato per altri venti giorni? Ah ma può rammendare i buchi, risponderebbe un frugale.

Certo, se si potessero comprare ago e filo, e magari dello stesso colore, ma anche quelli sono proibiti, così se ti si stacca pure un bottone o si scuce l’orlo l’effetto miseria è completo. Vogliamo poi parlare dei casalinghi? Se c’è un periodo in cui la gente cucina solo a casa è questo. E tu che fai? Mi sbarri proprio l’acquisto di pentole, padelle, scolapasta, mestoli e grattugie? Altra ideona è stata proibire tutto ciò che riguarda il giardinaggio. Ma come, adesso che si ha un sacco di tempo da dedicare ai balconi, è arrivata la primavera e ci si può distrarre esercitando il pollice verde si vieta la vendita proprio di terriccio, piantine e concime? Il lucido per scarpe poi proprio non lo capisco. D’accordo che si può uscire poco o nulla, ma magari a qualcuno prende l’estro di lustrare tutta la scarperìa di famiglia, in attesa di uscire. Perché mortificarlo così?

Tutto ciò che è vietato sembra scelto da qualcuno totalmente incapace di immedesimarsi nella quotidianità dei suoi simili, o che non ha mai dovuto comprarsi una calza, attaccarsi un bottone, lucidarsi le scarpe perché ha sempre avuto qualcuno che lo fa al posto suo. Ho il vago sospetto che tale burocrate sia un maschio.