Lo stato delle cose, nell’Italia che si accinge a votare, lo restituisce il dibattito surreale e angosciante che si è snodato ieri per ore intorno al raid nazista di Macerata: una gara tutt’altro che nobile consistente nell’addossare ai rivali la responsabilità di quella che un Berlusconi peggiore di Salvini definisce piatto «la bomba sociale dell’immigrazione». SULLO SFONDO I MONITI – che in questo clima incarognito sembrano piovere da un pianeta alieno – di Bruxelles, del capo dello Stato, dei vescovi. Quello di Macerata è «un attacco volontario ai nostri valori fondamentali, un tentativo di distruggere il tessuto che ci lega...