Slittata forzatamente causa covid dal 15 al 21 dicembre, è finalmente approdata al Teatro alla Scala La Bayadère di Rudolf Nureyev: un debutto atteso perché mai prima d’ora questa versione del capolavoro ottocentesco di Marius Petipa firmata nell’ottobre del 1992 da Nureyev era stata danzata da una compagnia diversa da quella per cui era nata: il Balletto dell’Opèra di Parigi. Un titolo ambientato in un’India da favola, a cui l’artista russo era profondamente affezionato. Ormai straziato dall’Aids, Nureyev firmò con La Bayadère l’ultimo atto di una vita dedicata alla danza con un balletto sensuale e drammatico in cui amore, tradimento...