Da dove incominciare nel descrivere il disordine del mondo e, al tempo stesso, la sua penetrazione in ogni aspetto e interstizio delle vite particolari e della vita collettiva? A prima vista da nessuna parte, da nessun luogo, da nessuna consolidata Weltanschaung. Così Lorenzo Marsili sceglie di affidarsi a un vagabondaggio attraverso la storia, attraverso i continenti, le ideologie e le crepe dello spazio globale e a un’immagine mitologica: l’uroboro, il serpente che si morde la coda e imprime così un nuovo giro al corso degli eventi. Vagabondaggio attento, però, e non privo di un fine, o di una aspirazione. Quella...