Un accordo riservato da 30 milioni di dollari, risalente alla scorsa primavera, illustra i crescenti legami finanziari tra le attività di famiglia di Jared Kushner, che ha un importante ruolo diplomatico in Medio Oriente, e i partner israeliani.

La notizia è stata diffusa dal New York Times che ha sottolineato come, anche se i rapporti di affari non sembrano violare le disposizioni legislative etiche statunitensi e non vi è alcuna prova che Donald Trump stesso sia stato coinvolto per raggiungere l’accordo, questo tipo di rapporto commerciale compromette ulteriormente la percezione che gli Stati uniti non siano attori indipendenti in quella regione.

L’accordo risale al maggio scorso, poco prima che Kushner accompagnasse il suocero Trump nella sua prima visita diplomatica in Israele.

A ricevere l’investimento di 30 milioni di dollari è stata una società immobiliare gestita dalla famiglia di Kushner, ma di cui il marito di Ivanka è ancora beneficiario. Il patto commerciale, che non è stato reso pubblico, ha fornito un nuovo significativo capitale ai dieci complessi di appartamenti del Maryland controllati dalla ditta del signor Kushner, compresi i condomini di Baltimora e dintorni; a investire è stata la società assicurativa Menora Mivtachim, una delle maggiori istituzioni finanziarie israeliane.

Questo è solo l’ultimo di una serie di scambi e accordi finanziari emersi tra Kushner e partner israeliani, inclusa una delle più ricche famiglie del Paese e una grande banca israeliana, soggetta a un’inchiesta penale negli Stati uniti.

Difficile, fa notare il New York Times, che alla luce di tutto ciò Jared Kushner possa essere visto come un mediatore imparziale nel processo di pace in Medio Oriente, viste anche le tensioni suscitate il mese scorso dall’amministrazione Trump quando ha riconosciuto Gerusalemme capitale d’Israele e detto di volervi spostare l’ambasciata Usa.