La gioia e l’angoscia di vivere: bipolare per eccellenza, Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938) incarna esemplarmente il mito dell’artista moderno, intriso di vitalismo romantico, terrorizzato dalle costrizioni sociali, bisognoso di contatto con la natura e spiazzato di fronte all’enormità degli spazi urbani. Una mostra che ne esplora proprio la schizofrenica duplicità, tra anelito alla modernità e ritiro nella provincia, ricerca di uno stile personale e dialogo con i grandi maestri contemporanei, fascino della metropoli e richiamo dell’interiorità, è ora offerta dal Kunsthaus di Zurigo con il titolo Grossstadtrausch/Naturidyll. Kirchner – Die Berliner Jahre (fino al 7 maggio): un’occasione straordinaria per apprezzare...