Novembre 2019: dentro l’atelier di Michelle Segre – nel Bronx, a New York – l’artista lavora alle sue creazioni attaccando pazientemente dei lunghi fili a un’orbita nera, mentre da fuori entrano i suoni della città: il treno che passa, lo scrosciare dell’acqua delle pompe con cui gli impiegati di un autolavaggio stanno pulendo dei camion. Rumori che sembrano intessere un dialogo segreto con il lavoro dell’artista, di cui la filmmaker Kelly Reichardt rende visibile sullo schermo il lato nascosto, il processo creativo che porterà all’opera compiuta, venendone cancellato. «Stavo lavorando a una sceneggiatura sugli artisti al lavoro e mi sono...