In un’intervista rilasciata a Paul Cummings nel 1988, Ketith Haring aveva raccontato, con precisione di dettagli, un’esperienza «fondativa» agli inizi della sua avventura artistica: una mostra di Pierre Alechinsky vista al Carnegie Museum di New York. «Non avevo mai realmente scoperto la profondità di quel che Alechinsky stava facendo. Vedere duecento opere basate sull’idea che piccole sagome astratte potessero evocare delle forme – ci vedeva delle cose ma quelle cose non erano necessariamente lì». Era il 1975. Keith aveva 17 anni: siamo davvero a suoi esordi. Nella mostra milanese aperta a Palazzo Reale (Keith Haring, about art, a cura di...