Come da copione, il giorno dopo lo scoppio di rabbia del presidente della Commissione europea Juncker tutti si sforzano di abbassare la polemica. Ma la tensione corre sottopelle e finisce per esplodere di nuovo nonostante gli sforzi diplomatici. Renzi, con il fiato di un referendum a massimo rischio sul collo, rilancia: «Il tempo in cui l’Italia prendeva ordini e diktat è finito e non tornerà. Non siamo il bancomat dei Paesi dell’Est che reclamano solidarietà solo quando c’è da prendere e mai quando c’è da dare». Juncker replica a tono: «Io non presiedo una banda di tecnocrati e burocrati ma...