Da dove si può cominciare a raccontare Jocelyne Saab, libanese, cineasta, fotografa, giornalista, intellettuale raffinata, femminista, sempre in prima persona nelle battaglie che hanno attraversato il suo Paese, anche quando ne era fisicamente lontana, e quel medioriente di cui ha illuminato conflitti, ambiguità, contraddizioni e bellezza? In una intervista sul suo ultimo film, What’s going on? (2009), girato a Beirut quando era stata nominata capitale mondiale della cultura diceva: «Questa è una città surrealista. André Breton ha detto:’Il più grande gesto surrealista è fare la cacca in un posto, lasciarla lì e andarsene’. Penso che Beirut racchiuda in sé il...