Renzi ci prova ancora, vuole portare voti al referendum costituzionale del 4 dicembre. Vuole dimostrare che l’aumento di 60 mila disoccupati a settembre, insieme alla crescita di 45 mila occupati (la maggior parte “indipendenti”, cioè partite Iva) e alla diminuzione di 127 mila inattivi, siano dovuti al successo del Jobs Act. E ha rispolverato la storia dell’aumento di più di 655mila posti di lavoro dal febbraio 2014, quando è entrato in carica da presidente del consiglio. Come se la sua presenza fosse l’indice di un cambiamento della traiettoria del sole su un mercato del lavoro stagnante. Lo dimostrano i dati...